Protocollo di intervento in 12 sedute per il DOC
L’intervento per i disturbi ossessivi e compulsivi, si struttura sulla base dei diversi protocolli di intervento, formulati dalla psicoterapia breve strategica, seguendo rigorosi passaggi, a seconda del tipo di disturbo presentato. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è uno dei disturbi psichici più diffusi nella popolazione, anche se non sempre così visibile e degno di nota. Basti pensare, anche se non a livello patologico, i gesti scaramantici che quasi ogni persona adotta davanti ad una situazione temuta. Ovviamente il disturbo propriamente detto, è una cosa seria e di forte impatto per chi ne soffre.
Ecco in pochi passaggi come funziona un DOC:
- Pensiero intrusivo (fortemente attivante stati intensi di ansia)
- Tentativo di risolverlo senza successo (fase dapprima elaborativa, poi rimuginante)
- Compulsione (rituale di successo per tentare di abbassare la risposta ansiosa)
- Reiterazione di 3 tipi (preventiva; propiziatoria; riparatoria)
- Preventiva: se faccio il rituale non accade ciò che temo
- Propiziatoria: se faccio il rituale accade ciò che voglio
- Riparatoria: se faccio il rituale dopo aver fatto qualcosa che non dovevo, non accade nulla di brutto ne a me ne ai miei cari
Ci sono poi le Ossessioni dove il pensiero sembra incastrarsi in conteggi o fissazioni di vario tipo, senza che vi sia apparentemente soluzione, neanche tramite compulsione. Rimangono quindi in circolo senza via di uscita se non attraverso Tentate Soluzioni altamente dannose per il soggetto, che mette in atto pur di sfuggirne.
Sono infatti compulsioni tossiche vomitare dopo aver mangiato, dettate dal piacere del controllo, l’assunzione di psicofarmaci senza controllo medico o abuso di sostanze stordenti o altre forme di dipendenza che in principio altro non erano che tentativi piacevoli di evadere dal pensiero intrusivo con annessa emozione dominante non gestibile.
Possiamo trovare disturbi ossessivi e compulsivi anche nell’esasperazione dei disturbi fobici, ossia come tentativo di controllare qualcosa che temiamo, es. “non riesco ad evitare di prendere l’aereo per lavoro, e siccome ne sono terrorizzato, ogni volta che debbo prenderlo, la sera prima metto in scena tutta una serie di azioni e pensieri scaramantici” (di tipo propiziatoria). Ora, immaginiamoci se questo dovesse ripetersi ogni giorno o più volte al giorno per la paura del contagio da germi, per esempio, con annesso lavaggio compulsivo delle mani e/o dei vestiti o delle buste della spesa o delle scarpe ecc. ecc.
In cosa consiste la terapia:
La Psicoterapia Breve Strategica, agisce sulle emozioni che regolano i pensieri e non il contrario. Se ci facciamo caso, quando qualcosa ci piace o ci preoccupa, ci pensiamo spesso, a volte non riusciamo proprio a distaccarcene. I pensieri sono tenuti a “galla” tanto più sono forti le emozioni che vi sono sotto. Tentare quindi un cambiamento passando per la ragione, è uno sforzo arduo e complesso. Per agire sulle emozioni, che andranno poi a riformulare i pensieri, la Psicoterapia Strategica interviene in due modi: in seduta e fuori dalla seduta.
Nel primo caso, le manovre svolte dal terapeuta saranno di favorire un cambiamento percettivo nel paziente, passando attraverso riformulazioni delle prospettive dello stesso, per arrivare a fargliele sentire dal secondo caso, fuori dalle sedute, attraverso prescrizioni da seguire tra una seduta e l’altra.
Perchè 12 sedute?
Le 12 sedute sono il tempo che ci concediamo per vedere ampi miglioramenti nello schema percettivo/reattivo ossessivo e compulsivo.
Si comincia nello sbloccare il meccanismo che “incastra” la persona che ne soffre, attraverso strategie che hanno dimostrato funzionare da oltre trent’anni di ricerca applicata su migliaia di casi studiati dai ricercatori in Psicoterapia Breve Strategica.
Una volta sbloccato il meccanismo si procede alla riformulazione della percezione e delle eventuali dinamiche sottese al malessere, che ne alzavano il livello di di-stress.
Cosa distingue la Psicoterapia Strategica dalle altre psicoterapie?
La psicoterapia strategica è un intervento solido e collaudato, che ha al suo interno tecniche di sblocco psicologico efficaci e, sopratutto, efficienti, ovvero visibili in tempi ridotti. La TBS (Terapia Breve Strategica), ha sviluppato moltissimi protocolli terapeutici in oltre trent’anni di ricerca intervento grazie al maestoso lavoro condotto da P. Watzlavick e G. Nardone prima e dal Prof. G. Nardone ed i suoi ricercatori poi.
I protocolli sono strutturati da ciò che empiricamente ha visto risultati non solo incoraggianti, ma risolutivi per moltissimi disturbi psichici, permettendo di raffinarli nel tempo e di replicarli da centinaia di psicoterapeuti strategici in tutto il mondo.
La psicoterapia strategica, lavora nel presente su ciò che mantiene il disturbo e non va alla ricerca del passato che potrebbe averlo causato. Questo non perchè non lo riteniamo importante, ma perchè attualmente sono le T.S. (tentate soluzioni) a mantenere il disturbo e non ciò che lo iniziò anni prima.
La psicoterapia strategica, inoltre, adotta logiche di intervento diverse, focalizzandosi sulla sostanza che guida il comportamento, la percezione.
La psicoterapia strategica muove le sue azioni terapeutiche attraverso interventi finalizzati all’esperienza emozionale correttiva (Franz Alexander).
Ad ogni sessione, i pazienti riceveranno delle prescrizioni terapeutiche da seguire fino alla seduta successiva. Ogni aspetto è curato e non lasciato al caso.